Trasformare un foglio Excel in un’app: sviluppa partendo dai tuoi dati

trasformare un foglio excel in una app

Un foglio Excel nasce fondamentalmente per tenere traccia delle informazioni, ma spesso finisce per diventare il cuore operativo di un intero processo aziendale. Giorno dopo giorno si arricchisce di formule, filtri, grafici e macro, fino a trasformarsi in un piccolo “software” su cui si regge la routine lavorativa di reparti interi. Ma Excel, per quanto versatile, non è nato per essere un’applicazione multiutente, sicura, scalabile o mobile-friendly. A un certo punto, diviene necessario capire se possiamo trasformare un foglio Excel in un’app vera e propria.

La risposta generale è sì, ma è necessario effettuare alcune valutazioni prima di iniziare per affrontare questa transizione in modo consapevole, senza perdere tempo né dati.

Quando dovresti trasformare un foglio Excel in un’app

Non tutti gli Excel devono necessariamente diventare app, ma alcuni segnali possono aiutarci a capire quando è invece indispensabile procedere con la conversione. Ecco i principali:

  • Il file viene usato contemporaneamente da più persone, generando conflitti o salvataggi sovrapposti;
  • Ci sono regole di calcolo complesse che solo una o due persone conoscono e che, se assenti, bloccano il lavoro;
  • Il foglio contiene dati sensibili e non è protetto a dovere;
  • Sarebbe utile accedere ai dati anche da smartphone o tablet;
  • Le prestazioni rallentano o si rischia di perdere informazioni.

In tutti questi casi, lo sviluppo di un’app dedicata permette di strutturare meglio i dati, automatizzare flussi, assegnare ruoli e migliorare l’esperienza utente complessiva.

Analisi, priorità e flessibilità

Prima di procedere con lo sviluppo, occorre analizzare il file Excel. Bisogna capire quali dati ci interessano, quali logiche vanno preservate, chi sono gli utenti e in che modo interagiscono con il foglio.

    Spesso i file Excel complessi si sviluppano in modo organico: dietro un’unica tabella possono coesistere tre o quattro funzioni aziendali diverse. Separarle già in fase di progettazione può migliorare la leggibilità, la scalabilità e l’utilità dell’app.

    In ogni caso, non tutto deve essere ricostruito subito. Meglio partire con un MVP (Minimum Viable Product), testare con un piccolo gruppo di utenti e solo alla fine implementare il progetto definitivo, così da ridurre costi, tempi ed eventuali disallineamenti.

    Migrare i dati da Excel a un’app: cosa comporta

    Quando si decide di trasformare un foglio Excel in un’app, l’attività più delicata riguarda la migrazione dei dati. È facile pensare che basti esportare un CSV e reimportarlo nella nuova struttura, ma la realtà è più complessa. I problemi più comuni riguardano:

    • Dati anomali: celle con formule ibride, riferimenti rotti, dati scritti in modi diversi (es. “sì”, “Si”, “true”, “1”) che vanno prima normalizzati;
    • Colonne ambigue: lo stesso campo usato per scopi diversi o con contenuti eterogenei;
    • Logiche implicite: alcune informazioni non emergono in modo diretto dai dati, ma dal modo in cui vengono usati (es. una riga che cambia colore per avvisare di qualcosa).

    Per questa ragione, la fase di migrazione richiede spesso una pulizia e una strutturazione preventiva. In Appius lavoriamo con script di analisi automatica per mappare i contenuti del file, ma il passaggio finale va sempre validato da chi conosce il dominio. Più che una questione tecnica, è un lavoro di traduzione vero e proprio.

    Quando usare strumenti no-code o low-code

    Le piattaforme no-code e low-code permettono in diversi casi di trasformare un foglio Excel in un’app con pochi clic. Ciò vale soprattutto per progetti con poche funzioni, usati da un numero limitato di persone e che non devono integrarsi con altri sistemi aziendali. In questi casi, strumenti come Glide, AppSheet, Airtable o Power Apps sono ottimi per prototipare.

    Ci sono però alcune circostanze in cui tali strumenti rivelano numerosi limiti. Bisogna perciò valutare cosa richiede il nostro progetto a livello di:

    • Personalizzazione: il design dell’interfaccia è spesso rigido e non adatto a flussi particolari;
    • Prestazioni: con grandi moli di dati o accessi simultanei, le piattaforme iniziano a rallentare;
    • Integrazione: collegarsi a ERP, CRM o sistemi legacy potrebbe richiedere soluzioni alternative, complicando la futura manutenzione;
    • Proprietà del codice: il prodotto finale spesso resta “legato” alla piattaforma.

    Un buon compromesso potrebbe essere quello di testare la propria idea su piattaforme no-code e low-code, per poi decidere come procedere. Se il foglio Excel è usato ogni giorno da più persone, se è il cuore operativo di un processo o se gestisce dati delicati, allora vale la pena passare a uno sviluppo più robusto.

    UX per app interne

    Un errore in cui è estremamente facile cadere quando si sviluppa un’app interna è quello di credere che, essendo “per uso aziendale”, basti che l’app funzioni. Ma un’interfaccia scomoda, macchinosa o poco fruibile per i nostri collaboratori porterà comunque con sé rallentamenti ed errori. Proprio perché gli utenti finali non sono clienti, ma colleghi, bisogna prestare ancora più attenzione all’esperienza d’uso (UX).

    Nel trasformare un foglio Excel in un’app, è importante:

    • Mantenere la familiarità: se gli utenti sono abituati a vedere certe informazioni in un certo ordine, cerchiamo di non stravolgere tutto, individuando una logica più intuitiva;
    • Minimizzare i clic: ogni passaggio aggiuntivo per trovare un dato rallenta il lavoro. Meglio ragionare per schermate operative, con campi contestuali;
    • Visualizzare gli errori con chiarezza: campi vuoti e dati anomali devono emergere in modo esplicito e guidato;
    • Creare un sistema responsive: un’interfaccia ideale per tutti i casi non esiste. Se l’app viene usata sui dispositivi mobili, deve essere concepita secondo una logica mobile first, se invece si usa in ufficio su monitor grandi, diamo priorità alla sua versione desktop.

    Il design dell’app è parte integrante della produttività, perciò bisogna dedicarvi tempo e attenzione, senza confondere questo aspetto con un mero vezzo estetico. Lavorare a prototipi navigabili prima di iniziare lo sviluppo e raccogliere feedback dagli utenti reali consente di evitare rilavorazioni nelle fasi successive.

    Trasformare un foglio Excel in una app ti permette di convertire i dati in strumenti

    Partire da un foglio Excel per costruire un’app è un’occasione per ripensare i processi, rafforzare la collaborazione e aumentare l’efficienza. Soprattutto, permette di dare valore ai dati che l’azienda ha già prodotto nel tempo, strutturandoli in modo più funzionale.

    In Appius lo facciamo tutti i giorni: analizziamo, prototipiamo, sviluppiamo e miglioriamo le applicazioni partendo da un “semplice” file Excel. Se hai bisogno di aiuto per convertire i dati della tua azienda, scrivici!

    Condividi su:

    ARTICOLI CORRELATI

    Iscriviti alla nostra newsletter e scopri come digitalizzare la tua attività!

    Gli uffici di Appius saranno chiusi dall'11 al 22 agosto

    Se hai bisogno di supporto o informazioni, scrivici: ti ricontatteremo al nostro rientro!